Il mondo interiore di Daniele Cinciripini è fatto di silenzio. Una coltre opaca avvolge i suoi ricordi, i suoi sentimenti, che trovano una quieta risonanza nel rispondersi tra ritratti e paesaggi. Queste fotografie parlano di un amore profondo che si incarna e sembra ritrovarsi nelle esperienze del passato, nei luoghi della propria storia personale, luoghi che aspettavano qualcosa, qualcuno, per trovare senso e pienezza, e che si aprono ora, come rinnovati, verso inaspettati orizzonti. Per questo racconto fatto di un sottile sottovoce, Cinciripini ritrova una tecnica antica, la platinotipia: nella concentrazione e nell’estrema attenzione del processo della camera oscura aspetta con tensione e pazienza che l’immagine si riveli e prenda corpo in tutti i suoi dettagli e gradazioni. Le stampe al platino sono dedicate in questa mostra alle visioni più personali e a quelle dal valore simbolico più trasparente, al suo autoritratto e ai ritratti di Didi, mentre la natura trova in immagini di più grandi dimensioni e realizzate con una tecnica più contemporanea, il getto d’inchiostro, una più distesa propagazione delle sue luci e ombre, che abbracciano lo spazio e lo trasformano. La dimensione amorosa e la sua forza irradiante si diffonde qui perdendosi nel respiro dei paesaggi innevati, nel tremolio dei rami spogli colpiti dal sole, nel gioco dell’addensarsi e diradarsi di nubi e si raccoglie -ci raccoglie- nell’intimità dell’esperienza assoluta e ineguagliabile dell’incontro.
A cura di 3/3
Mostra presso La Stamperia del Tevere, Roma 2013
Mostra presso lo spazio espositivo Antropomorpha, Roma 2013
Mostra presso la Casa della Fotografia, L’Aquila 2012.
Mostra a Fotoleggendo 2012, Roma.
Vincitore Fotoleggendo 2011, Roma.
Tra i due vincitori del Portfolio della Strega, Sassoferrato 2011.